mercoledì 11 novembre 2015

Hanno licenziato Sara



La Coop ha consegnato la lettera di licenziamento alla nostra delegata sindacale Sara Catola. Un provvedimento che riteniamo clamorosamente sproporzionato rispetto a ciò che è successo e che ci sconvolge, non solo perché Sara è una nostra delegata, ma in quanto lavoratrice dell’ipermercato di Livorno.
Il motivo del licenziamento è che, secondo l'azienda, Sara avrebbe svolto un altro lavoro durante un periodo in cui era in congedo parentale Inps al 30%. La realtà invece è che Sara utilizzava quel congedo allo scopo per il quale legislativamente esiste, ossia essere presente al fianco dei figli in alcuni periodi (come appunto quello estivo) in cui asili e scuole sono chiusi. La funzione del congedo (citiamo letteralmente) è quella di "consentire la presenza del genitore accanto ai figli al fine di soddisfare i loro bisogni affettivi e relazionali". Sara infatti lo faceva portandoli al mare nello stabilimento in cui la sua famiglia gestiva l'estate scorsa la ristorazione (proprio anche per permettere loro appunto di vedere il padre e il resto della famiglia), e dava occasionalmente una mano ai suoi familiari nella gestione di quella attività. Nessun contratto di lavoro, nessuna divisa, nessuna retribuzione, solo un fisiologico e sporadico supporto in quanto componente della famiglia. La Coop ha però deciso di piazzare degli investigatori (ebbene sì...) in quello stabilimento, i quali hanno colto 14 momenti (pochissimi se consideriamo la durata, 5 mesi, di questo congedo estivo) in cui Sara svolgeva alcune attività dentro il ristorante.
Ci chiediamo: si può licenziare una lavoratrice per così poco? Noi siamo sbigottiti. Quale danno ha fatto a Unicoop Tirreno? Nessuno, dato che quel 30% lo paga l'Inps e quindi al massimo avrebbe dovuto essere l'Inps a chiedere indietro quelle somme SE avesse ravvisato che Sara non aveva preso il congedo per tenere i figli ma per lavorare. Tra l’altro stiamo parlando del 30% di uno stipendio part-time per un periodo di pochi mesi, immaginatevi quale volontà di arricchirsi c'era dietro...           
Nel periodo in questione il comportamento di Sara è stato totalmente in buona fede, al punto che non ha mai nascosto a nessuno (compresi moltissimi colleghi) che la sua famiglia gestiva la ristorazione e organizzava pranzi e cene in quello stabilimento, scrivendolo addirittura pubblicamente sul suo profilo Facebook. Un comportamento che testimonia la totale trasparenza e l'assenza di volontà di nascondere qualcosa.  

Tutti all'Iper conoscono Sara. Una ragazza dalla generosità immensa che si è sempre fatta in quattro per aiutare tutti, sindacalmente e non, che mai in 12 anni di anzianità lavorativa in Coop aveva ricevuto una lettera di contestazione disciplinare, e che adesso si trova incredibilmente a pagare con la pena più dura un fatto che, lo ripetiamo, non ha causato alcun danno alla Coop. Sara NON lavorava in quel posto, era in congedo per tenere i figli. Ma l'azienda ha creato un teorema strumentale con il solo fine di licenziarla.
Quando Sara, lo scorso 1 ottobre, ricevette la contestazione con il dettaglio dei momenti in cui era stata secondo loro "colta in flagrante", come sindacato decidemmo di voler essere fiduciosi nel buon senso dell'azienda e di non pensare quindi che stavano provando a licenziare Sara per il suo ruolo di delegata sindacale Usb. Ma cosa dovremmo pensare oggi che è arrivata la sanzione massima? È stranoto infatti nel nostro ipermercato che quella di prendere il congedo e contemporaneamente dare una mano (sempre provvedendo alla tenuta dei figli) ad altre attività familiari, è una abitudine tutt'altro che infrequente. Tollerata tranquillamente dall'azienda, da sempre. Perché Sara invece oggi viene licenziata in tronco? Sbattuta fuori senza pietà da un'azienda presa dal gusto sadico, violento e criminale di licenziare una lavoratrice con una famiglia di 5 persone che vive del suo monoreddito. Un'azienda che purtroppo ancora una volta dimostra ferocemente quanto sia repressiva e impietosa nel trattamento dei lavoratori (solo quelli più deboli ovviamente). Nel colloquio disciplinare di controdeduzioni con l'azienda, Sara spiegò per filo e per segno la realtà dei fatti, fornendo in maniera trasparente tutti gli elementi necessari a valutare cosa era successo. Passarono i 21 giorni di legge, la Coop non riuscì a giungere ad una decisione e quindi chiese la proroga dei tempi prevista dalla normativa. Un chiaro segnale del fatto che tra le persone che hanno preso la decisione c'era palesemente chi riteneva eccessivo il licenziamento. Ma alla fine ha prevalso la fazione spietata e ottusamente forcaiola.         
Ancora non ci capacitiamo di come sia possibile che la Coop si incattivisca in questa maniera con una lavoratrice, prima ingaggiando dei detective per pedinarla e poi licenziandola, rovinando l'esistenza a lei e alla sua famiglia.         Un'azienda che si riempie ipocritamente la bocca con frasi finte sul rispetto delle madri e dei diritti delle donne, ma che alla prova dei fatti mostra il suo vero volto, quello di un noto dirigente che ultimamente si vanta in continuazione in pubblico di voler licenziare i lavoratori. Come se ci fosse qualcosa di cui vantarsi.
Un'azienda che non interviene su dirigenti responsabili di danni economici da milioni di euro ma che nel suo delirio di onnipotenza si abbatte su una lavoratrice da 700 euro al mese. Forti con i deboli e deboli con i forti, come è nel loro dna.
A sostegno e in solidarietà a Sara proclamiamo uno sciopero in tutti i negozi della città di Livorno per l'intera giornata di domani, giovedì 12 novembre. Uno sciopero di solidarietà e di protesta contro una decisione forzata e immeritata per la nostra collega. Chiediamo a chi ritiene questo licenziamento totalmente sproporzionato rispetto ai fatti, ma anche a chi semplicemente vuole dimostrare vicinanza a Sara in questo tremendo momento, di astenersi dal lavoro per protestare contro questa ingiusta decisione di Unicoop Tirreno, e di partecipare insieme a noi e a Sara al presidio di protesta fuori dall'Iper che inizierà stanotte e si protrarrà per tutto la giornata di giovedì. Abbiamo bisogno dell'aiuto di tutti/e, grazie.
Usb Unicoop Tirreno Livorno - 11 novembre 2015

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