Apprendiamo
dal sito aziendale che la Coop ha deciso di tenere aperti per la prima volta a
Livorno tutti i negozi della città (tranne l'ipermercato di Porta a Terra)
nella data del prossimo 25 Aprile. Si tratta di una decisione per noi
inaccettabile contro la quale ci batteremo con ogni mezzo possibile e con tutte
le nostre forze.
Il prossimo
anniversario della Liberazione sarà il 70esimo (1945-2015), e proprio in questo
anno la Coop in pompa magna sta festeggiando anche i suoi 70 anni dalla
fondazione di quella che allora si chiamava "La Proletaria". Ci
piacerebbe sapere cosa penserebbero oggi quei fondatori della cooperativa di
questi nostri attuali dirigenti che, proprio nel 70esimo anniversario (della
Liberazione e della Coop), cancellano autoritariamente quello che è sempre
stato un punto fermo sancito anche dal Contratto Integrativo Aziendale: la
chiusura dei negozi il 25 Aprile. Si tratta, tra l'altro, della stessa azienda
che nel recentissimo passato ha comprato paginate intere dei quotidiani con la
campagna "Chiusi per scelta", ma che oggi invece scopre che questa
data non è più importante come prima. Una data che è un pilastro della
storia del nostro paese e che non possiamo accettare che venga abbattuto in
nome del consumo che non guarda in faccia niente e nessuno.
Ovviamente la
nostra posizione non si limita alla questione del 70esimo anniversario. In
primo luogo perché il 25 Aprile per noi non si tocca né ora né mai, e poi
perché gradualmente le giornate di lavoro festivo che ci stanno rubando sono
sempre di più. Ogni anno ne aggiungono una, e se non poniamo un argine
arriveranno a chiederci nei prossimi anni magari anche il 1 Maggio o altre date
importanti. Di giorni "rossi" ne lavoriamo già tanti (Epifania,
Patrono, 2 Giugno, 1 Novembre, 8 Dicembre...), ma di fronte a chi abusa
della nostra disponibilità è necessario attivarsi per fermare una deriva che
altrimenti sarebbe inarrestabile.
Questa
battaglia dobbiamo farla ora, perché se la perdiamo poi non la recuperiamo più.
L'appello è quindi per tutti i colleghi e le colleghe: salviamo il 25 Aprile.
Nei prossimi giorni rifiutiamoci di lavorare in quella data quando ce lo
chiederanno visto che è un nostro diritto e visto che (lo ricordiamo) si tratta
di un giorno contrattualmente già pagato in qualsiasi caso, ma non
fermiamoci lì. Dobbiamo convincere anche quei colleghi dubbiosi (crediamo e
speriamo pochissimi) a non lavorare, perché l'obiettivo questa volta non è
solo garantire la facoltatività, bensì far rimanere chiusi i negozi.
E il motivo è molto semplice. Tutti sappiamo purtroppo che la prima volta che c'è
la novità di una apertura che prima non c'era nasce malumore, ma poi ci si
abitua a tutto e nei prossimi anni l'apertura diventerebbe di routine con
l'azienda che girerebbe illegittimamente tra i reparti a dire che
"sì è facoltativo ma se apriamo qualcuno dovrà lavorare". Quindi
il 25 Aprile va salvato ora, quest'anno, perché altrimenti poi non lo
recuperiamo più. È una battaglia importante, una nostra battaglia.
Di difesa di un qualcosa che abbiamo e non dobbiamo perdere. Basta veramente
poco, non c’è neanche bisogno di scioperare: è sufficiente rifiutarsi di
lavorare, è sufficiente dire “il 25
Aprile no”.
Manca un
mese, l'Usb giorno per giorno farà di tutto per impedire questa apertura, fino
alla costituzione di presìdi di protesta fuori dai negozi il giorno
dell'apertura se questa verrà confermata. I lavoratori con dignità e tenacia
saranno insieme a noi. Giù le mani dal 25 Aprile.
Coordinamento
Usb Unicoop Tirreno Livorno - 25 marzo 2015
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